Auguri BARI
5 partecipanti
Pagina 1 di 1
Auguri BARI
GLI UOMINI CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL BARI
Da Boban a Cassano, quanti talenti
15
gennaio 1908, un giorno speciale per il calcio in biancorosso. Il Bari muove i suoi primi passi nel mondo del pallone e lo fa con l'Fbc, è questa la denominazione ufficiale dell'antenato dell'As. La maglia è rossa, i calzoncini bianchi e in squadra ci sono il tedesco Ludwig, lo svizzero Kuhn e l'italiano Giovanni Tiberini, stelle del primissimo Bari. Sono anni di grande fermento attorno al calcio ma di instabilità per le società. Si affacciano nel panorama cittadino l'Ideale e la Liberty e con il passare gli anni nasce una fusione determinante tra i club che danno vita all'Us Bari. Siamo nel 1928 e per la prima volta nella sua storia i biancorossi si affacciano nella Divisione Nazionale, la serie A contemporanea. Il Bari ormai fa parte del calcio di conta anche se si alterna tra A e B. Gli anni trenta sono cadenzati dalle giocate di Pippo Scategni, Pietro Bottaro, Annibale Frossi oltre a Cesarino Grossi, che muore tragicamente durante la campagna d'Albania appena ventiduenne.
LO STADIO - Il 16 dicembre del 1934 viene inaugurato lo stadio “Della Vittoria” per anni casa naturale dei biancorossi prima del trasferimento negli anni Novanta al San Nicola. I Quaranta sono importanti perché viene adottata la denominazione attuale, e si passa da Unione Sportiva ad Associazione Sportiva. Nel frattempo, però, i risultati scarseggiano e il fondo si tocca all'inizio degli anni Cinquanta, quando la squadra precipita addirittura in Quarta Serie, abbandonata nel 1954 nello spareggio promozione contro il Colleferro, giocato davanti a ventimila tifosi.
ARRIVA ORONZO - Di slancio arriva anche la promozione B e nel 1958/59 i pugliesi si riaffacciano in A. Le stelle sono Mario Mazzoni e Biagio Catalano. Segue una nuova discesa e il rendimento è altalenante. Ancora C a metà degli anni Sessanta ma nel 1969 c'è una nuova esplosione di gioia per la serie A riconquistata grazie soprattutto ai gol (saranno 19) di Mujesan. Sono i tempi di Oronzo Pugliese che non riuscirà nell'impresa di salvare la squadra.
L’ERA M*******e - Nel 1977 scompare il presidente De Palo e al timone della squadra arriva la famiglia M*******e. Antonio guida il club fino al 1981 prima di lasciare a Vincenzo che mette sotto contratto Bruno Bolchi e con Maciste torna in A nel 1985 dopo due promozioni consecutive e la soddisfazione di eliminare la Juventus dalla Coppa Italia da squadra di C (1983, sono Messina e Lopez gli eroi di Coppa). Dall'Inghilterra arrivano Cowans e Rideout ma la salvezza no.
Si torna in A nel 1988/89 e dodici mesi dopo i biancorossi alzano al cielo la Mitropa Cup. Trofeo che lancia i galletti verso un brillante futuro. In squadra fanno giocate d'alto livello Maiellaro e João Paulo e nel 1998/99 arriva uno storico decimo posto. Sono quattro i tornei di massima serie giocati consecutivamente prima della retrocessione patita nell'estate del 2001. Non bastano le qualità di Zvonimir Boban e David Platt per evitare la caduta tra i cadetti. Il livello della nostra serie A è al massimo del suo splendore e anche le ultime della classe schierano tre-quattro nazioni d'altissimo livello.
Per tentare di risalire nel calcio delle big arriva Igor Protti e con il cannoniere romagnoli si torna a sognare. Il centravanti diventa cannoniere principe della A con 24 reti. Cambia la politica societaria, si punta sui giovani e all'inizio degli anni Duemila il Bari vive il suo ultimo grande boom prima dell'anonimato cadetto delle ultime stagioni. Sotto la guida di Fascetti maturano e spiccano il volo verso il calcio che conta i vari Ventola, Zambrotta, Perrotta, Di Vaio, De Ascentis, Volpi oltre ad Antonio Cassano.
Da Boban a Cassano, quanti talenti
15
gennaio 1908, un giorno speciale per il calcio in biancorosso. Il Bari muove i suoi primi passi nel mondo del pallone e lo fa con l'Fbc, è questa la denominazione ufficiale dell'antenato dell'As. La maglia è rossa, i calzoncini bianchi e in squadra ci sono il tedesco Ludwig, lo svizzero Kuhn e l'italiano Giovanni Tiberini, stelle del primissimo Bari. Sono anni di grande fermento attorno al calcio ma di instabilità per le società. Si affacciano nel panorama cittadino l'Ideale e la Liberty e con il passare gli anni nasce una fusione determinante tra i club che danno vita all'Us Bari. Siamo nel 1928 e per la prima volta nella sua storia i biancorossi si affacciano nella Divisione Nazionale, la serie A contemporanea. Il Bari ormai fa parte del calcio di conta anche se si alterna tra A e B. Gli anni trenta sono cadenzati dalle giocate di Pippo Scategni, Pietro Bottaro, Annibale Frossi oltre a Cesarino Grossi, che muore tragicamente durante la campagna d'Albania appena ventiduenne.
LO STADIO - Il 16 dicembre del 1934 viene inaugurato lo stadio “Della Vittoria” per anni casa naturale dei biancorossi prima del trasferimento negli anni Novanta al San Nicola. I Quaranta sono importanti perché viene adottata la denominazione attuale, e si passa da Unione Sportiva ad Associazione Sportiva. Nel frattempo, però, i risultati scarseggiano e il fondo si tocca all'inizio degli anni Cinquanta, quando la squadra precipita addirittura in Quarta Serie, abbandonata nel 1954 nello spareggio promozione contro il Colleferro, giocato davanti a ventimila tifosi.
ARRIVA ORONZO - Di slancio arriva anche la promozione B e nel 1958/59 i pugliesi si riaffacciano in A. Le stelle sono Mario Mazzoni e Biagio Catalano. Segue una nuova discesa e il rendimento è altalenante. Ancora C a metà degli anni Sessanta ma nel 1969 c'è una nuova esplosione di gioia per la serie A riconquistata grazie soprattutto ai gol (saranno 19) di Mujesan. Sono i tempi di Oronzo Pugliese che non riuscirà nell'impresa di salvare la squadra.
L’ERA M*******e - Nel 1977 scompare il presidente De Palo e al timone della squadra arriva la famiglia M*******e. Antonio guida il club fino al 1981 prima di lasciare a Vincenzo che mette sotto contratto Bruno Bolchi e con Maciste torna in A nel 1985 dopo due promozioni consecutive e la soddisfazione di eliminare la Juventus dalla Coppa Italia da squadra di C (1983, sono Messina e Lopez gli eroi di Coppa). Dall'Inghilterra arrivano Cowans e Rideout ma la salvezza no.
Si torna in A nel 1988/89 e dodici mesi dopo i biancorossi alzano al cielo la Mitropa Cup. Trofeo che lancia i galletti verso un brillante futuro. In squadra fanno giocate d'alto livello Maiellaro e João Paulo e nel 1998/99 arriva uno storico decimo posto. Sono quattro i tornei di massima serie giocati consecutivamente prima della retrocessione patita nell'estate del 2001. Non bastano le qualità di Zvonimir Boban e David Platt per evitare la caduta tra i cadetti. Il livello della nostra serie A è al massimo del suo splendore e anche le ultime della classe schierano tre-quattro nazioni d'altissimo livello.
Per tentare di risalire nel calcio delle big arriva Igor Protti e con il cannoniere romagnoli si torna a sognare. Il centravanti diventa cannoniere principe della A con 24 reti. Cambia la politica societaria, si punta sui giovani e all'inizio degli anni Duemila il Bari vive il suo ultimo grande boom prima dell'anonimato cadetto delle ultime stagioni. Sotto la guida di Fascetti maturano e spiccano il volo verso il calcio che conta i vari Ventola, Zambrotta, Perrotta, Di Vaio, De Ascentis, Volpi oltre ad Antonio Cassano.
Fra- Numero di messaggi : 506
Età : 43
Localizzazione : Bilbo
Data d'iscrizione : 22.11.07
Forza Bari. Sempre.
Oggi La Bari compie 100 anni. Un compleanno dimesso, direte. Cosa c'è da festeggiare se la squadra rischia di andare in C e lo stadio si svuota ogni giorno di più? Poco, ma un secolo di amore è troppo per non farsi gli auguri. Allora auguri A chi crede che il calcio si è fermato dopo il gol di Cassano all'Inter. A chi la domenica metteva la bragiuola nel panino, dimenticando lo stecchino, a volte. A chi è convinto che Protti è più forte di Van Basten e A chi pensa che una coppia di attaccanti come lui e Tovalieri non li rivedremo mai più. A chi continua ad entrare allo stadio, A chi rimane fuori per protestare. A chi sogna di notte il gol di Bergossi al Lecce. A chi dice "si, ma il vero derby è quello col Taranto". A chi, come me, era a Foggia quando Collina invertì i campi a metà secondo tempo perchè dalla loro curva lanciavano di tutto. E siamo andati in serie A alla faccia loro, quel giorno. A chi conosce a memoria le monografie di Gianni Antonucci. A chi dice "A Bari nessuno è straniero, nemmeno Guerrero". A chi "ma come abbiamo fatto a salvarci con Madsen, Knudsen e Alback e a retrocedere con Platt, Boban e Jarni?". A chi parcheggia ancora nello stesso posto di quando si batteva il Milan. A chi quel giorno era con me a Milano mentre si vinceva con l'Inter di Ronaldo. A chi conserva la copia del Corriere dello Sport con il titolo a tutta pagina "Che Bari! ...e sognare non è vietato". A chi ascolta ancora Salomone. A chi conserva la maglia con l'autografo di Paolo Monelli. A chi si chiede: "ma il miglior portiere è stato Mancini o Fontana?". A chi vuole ancora sognare. Perchè la nostra città e la nostra gente si merita la A. A chi dice "forza bari". A chi risponde "sempre". Auguri a tutti. Non ci pensiamo a Materrese. E neanche alla classifica. Che i prossimi 100 siano migliori. Siamo gente paziente, noi.
tratto da http://boavidacristiano.spaces.live.com
tratto da http://boavidacristiano.spaces.live.com
Re: Auguri BARI
Io la brasciola nel panino non l'ho mai messa! Peró in compenso ad ogni partita casalinga del Bari, alle 14.30 in inverno, mi portavo sempre le castagne calde in un fazzoletto e prima di mangiarmele me le tenevo in tasca per riscaldarmi le mani.
Forza Bari!
Matarrese m***a!
Tutti i lecchini di Matarrese ancora più m***a!
Forza Bari!
Matarrese m***a!
Tutti i lecchini di Matarrese ancora più m***a!
Fra- Numero di messaggi : 506
Età : 43
Localizzazione : Bilbo
Data d'iscrizione : 22.11.07
Re: Auguri BARI
x me il bari è morto a 99anni e 11 mesi
colleziono a casa 14 abbonamenti della as bari
le ho voluto veramente bene,anche più di quanto ne voglio ora alla beneamata,
però la squadra ad un coniglio è il massimo,
finchè conte non morirà.
magari insieme a merdarrese
colleziono a casa 14 abbonamenti della as bari
le ho voluto veramente bene,anche più di quanto ne voglio ora alla beneamata,
però la squadra ad un coniglio è il massimo,
finchè conte non morirà.
magari insieme a merdarrese
gigi- Numero di messaggi : 89
Età : 43
Localizzazione : bari
Data d'iscrizione : 26.11.07
Re: Auguri BARI
gigi ha scritto:x me il bari è morto a 99anni e 11 mesi
colleziono a casa 14 abbonamenti della as bari
le ho voluto veramente bene,anche più di quanto ne voglio ora alla beneamata,
però la squadra ad un coniglio è il massimo,
finchè conte non morirà.
magari insieme a merdarrese
Purtroppo non posso che essere d'accordo con l'amico gigi!
conte coniglio!
Fra- Numero di messaggi : 506
Età : 43
Localizzazione : Bilbo
Data d'iscrizione : 22.11.07
Re: Auguri BARI
se il "coniglio" facesse bene ci dimenticheremmo delle sue origini. Come sempre abbiamo fatto. Non è un caso che uno degli idoli incontrastati degli ultimi anni è stato il CAPITANO GIGI GARZYA, leccese di nascita e pure di maglia. Renna e Fascetti (ex allenatori leccesi), sono stati tra i migliori allenatori della storia del bari. La verità è che questa situazione è talmente insopportabile che ci porta ad aggrapparci a tutto pur di allontanarci da questa squadra. E poi, volete sapere la mia? La rovina del Bari degli utlimi anni sono stati proprio i baresi (vi dicono niente Bellavista, Anaclerio, Santoruvo e company?). Nel calcio contano la professionalità e i risultati, e quelli fanno schifo al momento.
Re: Auguri BARI
bravo Cristiano, saggie parole...cristiano ha scritto:se il "coniglio" facesse bene ci dimenticheremmo delle sue origini. Come sempre abbiamo fatto. Non è un caso che uno degli idoli incontrastati degli ultimi anni è stato il CAPITANO GIGI GARZYA, leccese di nascita e pure di maglia. Renna e Fascetti (ex allenatori leccesi), sono stati tra i migliori allenatori della storia del bari. La verità è che questa situazione è talmente insopportabile che ci porta ad aggrapparci a tutto pur di allontanarci da questa squadra. E poi, volete sapere la mia? La rovina del Bari degli utlimi anni sono stati proprio i baresi (vi dicono niente Bellavista, Anaclerio, Santoruvo e company?). Nel calcio contano la professionalità e i risultati, e quelli fanno schifo al momento.
Monica- Numero di messaggi : 235
Età : 45
Localizzazione : Bilbao peró molto brindisina
Data d'iscrizione : 22.11.07
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|